Si è svolta il 25 gennaio presso la Sala Pia della Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma la lectio Magistralis dal titolo “Giovanni Boldini, aggiornamenti storici e nuovi studi critici”, proclamata dal presidente del Museo archives Giovanni Boldini Macchiaioli Pistoia Tiziano Panconi, ospitando un intervento anche della curatrice dei Musei Capitolini Marina Mattei. La proclamazione della lectio magistralis è stata promossa in collaborazione con la Fondazione Foedus, presieduta dal sen. Mario Baccini, con il saluto istituzionale dell’Ateneo portato da Giampaolo Malgeri, professore ordinario della Lumsa che ha detto: “La cultura è un vettore di incontro e l’Università Lumsa promuove queste iniziative che possono essere veicolo di quella italianità che sottolinea l’incontro tra le nazioni. La Lumsa, che proprio in questi giorni parteciperà ad incontri inter-universitari a Parigi con la Sorbone, è lusingata di ospitare questa lectio magistralis su un grande artista che ha rappresentato il punto di incontro tra l’arte italiana e la cultura parigina. Creare occasioni d’incontro spesso è più semplice in ambito culturale che non politico”. Con queste parole Giampaolo Malgeri, docente di storia e relazioni internazionali, ha aperto il consesso affidato al noto studioso dei Macchiaioli e di Giovanni Boldini Tiziano Panconi, presso la Sala Pia della libera Università Maria SS. Assunta di Roma, portando all’assise il saluto del Magnifico rettore Francesco Bonini.
Questa occasione è un prezioso gioiello di cultura e sapere dedicato alla migliore espressione dell’italianità che vogliamo contribuire a veicolare attraverso la Fondazione Foedus. Parlare delle opere e della vita di uno dei più famosi pittori italiani significa trasmettere quel legame tra storia e innovazione che ha reso il nostro Paese unico e che oggi ci permette di essere vanto per la storia e il patrimonio umano internazionale e si offrono come modello di una diplomazia preventiva che sostiene la pace e l’incontro tra le nazioni attraverso la cultura. Foedus continuerà attraverso queste occasioni d’incontro a promuovere e sostenere tutte quelle capacità che hanno reso rendono il nostro Paese un modello grazie alla genialità dei suoi inventori, innovatori, artisti e personaggi che nella storia hanno lasciato un segno e la cui grandezza si proietta nei secoli. Boldini è stato un artista rivoluzionario che ha riscoperto le donne e la cultura di un tempo impregnato di vivacità con genio e passione, il nostro compito è quello di rivalutare la figura di un piccolo grande uomo che ha segnato un’epoca valicando i confini nazionali, oggi ringraziamo il rettore della Lumsa e il professor Malgeri per questa opportunità di condividere un pensiero comune con la certezza di una collaborazione futura per esprimere al meglio le potenzialità “. Con queste parole l’on. Baccini, ex ministro e presidente della Fondazione Foedus ha sottolineato l’importanza di un intervento comune per l’arte italiana come strumento di politica internazionale.
“Boldini fu un grande ritrattista e innovatore, e in pochissimo tempo fama e ricchezza lo eleggono come pittore della Belle Epoque tra l’Italia e la Francia. Raccolse e racchiuse sulla tela la bellezza delle donne restituendola al mondo per l’eternità. Le donne parigine del novecento facevano a gara per farsi ritrarre dal piccolo italiano di Parigi che in un periodo di grande emancipazione femminile tratta le donne provocandole e vezzeggiandole allo stesso tempo e rompendo sempre l’etichetta. Un uomo che ha saputo cogliere e rappresentare anche la storia del costume. Boldini è ricordato per l’evoluzione del senso estetico e del gusto e per il movimentismo: tutte le sue figure sono vive” queste alcune delle frasi pronunciate da Tiziano Panconi che ha tracciato un originale ritratto del grande artista italiano.
“Gli archetipi – ha detto Marina Mattei, curatrice dei Musei Capitolini – sono la parte del sedimento che costituiscono la cultura. In controtendenza con quanto l’immaginario collettivo descrive vorrei parlare di Giovanni Boldini come ritrattista di grandi uomini. Boldini è un pittore musicale perché trasmette il suo rapporto con la musica nell’armonia dei dipinti e delle pennellate. Porta a Parigi la sua italianità che si esplica anche nel suo amore per la musica. I ritratti degli uomini sono diversi da quelli femminili perché sono sempre molto posati e studiati nella scenografia. Già Plino ammetteva che nei ritratti si evidenziavano tratti del carattere e Boldini esprime al massimo questo nelle sue opere e fa della sua arte un cinema. Nelle pose evidenzia il mestiere del soggetto specie nei ritratti maschili dove inquadra la posizione sociale. Fa dei dipinti un cinema, rappresenta in bidimensionalità il contesto e il ruolo sociale dei personaggi tratteggiandone in modo particolareggiato i lineamenti del viso e gli occhi. A Parigi rimase sempre l’italiano portando avanti l’italianità. Tra i ritratti maschili sicuramente quello di Verdi è il ritratto più famoso che in se racchiude anche la coralità musicale che il maestro espresse nel va pensiero. Il primo ritratto, austero come nei grandi classici, non soddisfa né il pittore né il musicista ma cambiando studio il pastello che ritrae Verdi nella seconda posa diventa il simbolo di quella bellezza armonica che rappresenta appieno entrambi i grandi maestri. Un attimo fermo nel tempo, come nella grande statua di Marco Aurelio per l’epoca classica: Verdi diventa il simbolo di un’arte innovativa e allo stesso tempo classica nella espressione archetipica”. Marina Mattei ha tracciato un profilo insolito di Boldini affrontando la coralità musicale che lo caratterizzava e che il “piccolo grande italiano di Parigi” ha saputo magistralmente rappresentare nei suoi quadri. La Mattei ha affrontato l’arte di Boldini nei ritratti maschili dove si esprime la grandezza del pittore che tratteggia nei dipinti anche la parte psicologica e il ruolo sociale dei personaggi diventando un cronista del tempo.
“Rivolgo il mio saluto riconoscente a questa prestigiosa platea di docenti, studenti e importantissime personalità della cultura – ha concluso Panconi – convenute questa mattina numerosissime a Roma, anche provenienti dall’estero, per assistere a questa lectio che ha inteso fare il punto sulle molte e fondamentali scoperte effettuate e sugli studi condotti su Giovanni Boldini negli ultimi dieci anni. L’attenzione prestata al nostro lavoro dalle istituzioni, da quelle accademiche fino a quelle governative e alle più alte cariche dello Stato, ci incoraggia a perseverare nella ricerca quale baluardo per l’affermazione dei più alti valori della conoscenza”.