Che cosa succede quando archeologia e arte contemporanea dialogano al punto da diventare l’occasione per far far evolvere la natura stessa di un museo? Un’ interessante risposta ce la dà Matteo Basilé che con il suo ultimo lavoro dal titolo Memento, curato da Marina Mattei dei Musei Capitolini di Roma e del Prof. Tian Kai del Museo Shanghai Minsheng, arriva dal 5 dicembre nel Principato di Monaco alla NM contemporary. Si tratta un progetto-installazione fotografica in cui vengono presentate al pubblico immagini in cui le grandi sale e i cortili dei Musei Capitolini sono sommersi dalle acque immaginarie di un’alluvione globale che rende cultura, memoria e la storia ”liquida” secondo la teoria di Zygmunt Bauman. I personaggi che vivono in questi luoghi li attraversano come viaggiatori nel tempo, riscrivendo una carta sia terrestre che umana. In galleria quindici opere, tra scenari, ritratti ”caduti nel tempo” e un’installazione video, per portare lo spettatore sul percorso della conoscenza di una memoria universale tra passato e presente tra Oriente e Occidente, dove il museo diventa non solo il contenitore della storia, ma lo scenario perfetto in cui i suoi personaggi “trovano e reinventano la memoria di un passato futuro.